#PerchèSì premia Sassari per il miglior progetto in Italia

Investire sull’educazione e favorire la contaminazione tra idee e diversi approcci comunicativi, promuovendo la cultura della prevenzione e il suo valore per la persona e per la sanità pubblica: questa, la mission del Laboratorio #PerchéSì, che Sanofi Pasteur lancia per la seconda edizione. Un Contest che premia le forme innovative di comunicazione per promuovere il valore dei vaccini donando visibilità alle eccellenze sanitarie d’Italia. È il Progetto sassarese sulla “Campagna di comunicazione per la vaccinazione antinfluenzale della AOU di Sassari” ad essere premiato come migliore progetto di comunicazione vaccinale in Italia.

Tantissimi i progetti candidati alla seconda edizione del contest e hackathon #PerchéSì promosso da Sanofi Pasteur, la divisione vaccini di Sanofi per comunicare il valore della vaccinazione e contrastare le fake news: campagne di comunicazione sviluppate e lanciate da università, centri di ricerca, associazioni, società scientifiche, ASL e distretti sanitari. In lizza per il primo premio, i 10 finalisti hanno partecipato insieme a trenta giovani creativi e comunicatori in veste di mentor scientifici al primo hackathon italiano sulla comunicazione dei vaccini. I vincitori sono stati scelti tra 54 progetti, 31 per la categoria “ASL e distretti sociosanitari” e 23 per la categoria “Università, Società Scientifiche, Ospedali, Associazioni e Fondazioni”.


Premiato, per la categoria ASL, il Progetto della ATS Milano Città Metropolitana, che ha usato il linguaggio universale dello sport per raccontare il valore della vaccinazione, mentre, per la categoria Università-Società scientifiche-Ospedali, a vincere il primo premio è la Campagna Vaccinale: “Gli Operatori sanitari dell’AOU di Sassari in campo per la vaccinazione”, della Università degli Studi di Sassari, ideata e progettata dal Prof. Paolo Castiglia con il Team di Vaccinarsinsardegna.org (Dott.ri Antonella Arghittu, Marco Dettori e Andrea Cossu) in capo all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari (che ha scelto per l’occasione un testimonial di eccellenza rappresentato dalla Dinamo Basket) in collaborazione con la Direzione Medica di Presidio, il Medico Competente il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Sperimentali e la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Ateneo Sassarese.

Una campagna di comunicazione dedicata agli operatori sanitari chiamati a dare il buon esempio che nasce in virtù di una delle attività previste dal Piano di Prevenzione Regionale 2014-2018 della Regione Sardegna. Tra i tanti Programmi del piano, infatti, è dedicata una ampia sezione allo Sviluppo e Potenziamento delle Vaccinazioni. Da qui l’obiettivo di rivolgere tali attività a tutti i cittadini attraverso la spinta dell’Assessorato regionale e la collaborazione di tutte le istituzioni che operano nella Sanità Pubblica sarda, con in prima fila l’ATS.

“L’idea di allargare il progetto a tutta la popolazione e non solo agli operatori sanitari – commenta il Prof. Paolo Castiglia - deriva dal fatto che oggi abbiamo a disposizione molti vaccini e siamo soliti fare campagne specifiche rivolte alle singole vaccinazioni. Quello che il progetto Vaccinarsinsardegna ha avuto l’idea di lanciare è invece una campagna globale sulle vaccinazioni, partendo dagli operatori della salute, passando per l’età adulta e quella anziana e arrivando, in ultimo, fino ai giovanissimi, con il fine ultimo di migliorare la cultura delle vaccinazioni.”

“Vincente in questo progetto è stata la stretta e proficua collaborazione di tutte le istituzioni regionali che all’unisono collaborano in modo capillare sul territorio sardo. L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari con la collaborazione della Azienda Tutela Salute della Sardegna e della Università degli Studi di Sassari insieme al Team di Vaccinarsinsardegna.org, hanno infatti rappresentato il motore trainante di questo ambizioso progetto”, commenta Antonella Arghittu, manager del sito Vaccinarsinsardegna.org.

L’Ateneo UNISS da sempre consapevole dell’importanza del ruolo rivestito sul territorio, soprattutto come principale aggregatore e propulsore di cultura, innovazione e scienza per lo sviluppo sociale ed economico della Sardegna, interagendo attivamente e proattivamente con la società a livello internazionale, nazionale e locale, e collaborando con le istituzioni pubbliche e private, anche in virtù dell’integrazione con il mondo sanitario grazie alle attività della AOU di Sassari, ha svolto un ruolo di cruciale importanza nel coinvolgimento della cittadinanza e nello sviluppo della diffusione della conoscenza delle vaccinazioni in questo anno di attività anche al di fuori del contesto accademico, contribuendo in questo modo alla crescita sociale e all’indirizzo culturale del territorio (Public Engagement).

Nello scenario socioculturale della realtà odierna, le profonde trasformazioni sociali e culturali che si sono verificate negli ultimi decenni hanno infatti sollecitato un rinnovato approccio alla didattica universitaria, modificando e approfondendo gradualmente i contenuti e i rapporti della collaborazione tra enti pubblici e cittadini. La divulgazione scientifica attuale, infatti, abbracciando tematiche socioculturali molto più ampie rispetto al passato, non è incentrata solo sugli aspetti inerenti la didattica propriamente detta, ma anche sui servizi alla persona, sulle prestazioni sanitarie erogate, sulla relazione tra intellettuali e popolo, sui rapporti sociali e sulla cultura a tutto tondo, e si sviluppa in una serie di spazi mediali estremamente eterogenei per contenuti e modalità espressive. L’Ateneo, infatti, incentiva e valorizza le attività e gli eventi con valore educativo, divulgativo e di sviluppo sociale che coinvolgono il pubblico generale e i diversi stakeholder, con particolare attenzione agli impatti e ai benefici prodotti sul territorio e nella società.

“La giuria quest’anno è rimasta particolarmente colpita dalle campagne sviluppate sul territorio e dalle nuove idee sviluppate ieri in sede di hackathon di #PerchéSì. Ci danno il polso di una comunicazione scientifica che ha accelerato e ha investito molto negli ultimi anni per contrastare fake news e disinformazione. Molta strada è stata fatta soprattutto sulla capacità di mettersi in ascolto e cogliere nuove modalità di comunicare e arrivare alle persone con l’autorevolezza e competenza”, ha spiegato Paolo Bonanni, Professore di Igiene e medicina preventiva presso l’Università degli Studi di Firenze, coordinatore del gruppo “Calendario per la Vita” e co-Presidente della giuria di #PerchéSì.

“Questo nostro progetto #PerchéSì è innovativo, inclusivo, coraggioso, contemporaneo. Come Sanofi Pasteur per il secondo anno ci mettiamo in ascolto degli esperti della salute e al contempo li facciamo incontrare con chi studia la comunicazione medico-scientifica del domani. Oggi come azienda abbiamo il dovere di creare occasioni di confronto tra tutti gli interlocutori per individuare, in questo caso, nuove strategie di narrazione del valore della vaccinazione. È nell’intersezione tra scienza e comunicazione che oggi si può fare la differenza per la comunità”, ha aggiunto Mario Merlo, General Manager Sanofi Pasteur in Italia.

Il team di Vaccinarsinsardegna.org ritiene doveroso ringraziare tutte le Istituzioni che hanno partecipato al progetto, la Dinamo Basket, testimonial d’eccezione di questa campagna, ma in particolar modo tutta la Community e l'utenza che fidelizzata ci segue con costanza e si affida al nostro Portale di informazione e comunicazione per avere certezze di fronte alle proprie domande, garanzia di fronte alla sicurezza delle informazioni richieste e supporto nel processo decisionale. Il successo di questa iniziativa è infatti merito della fiducia che la popolazione sarda e non solo ripone costantemente in tutti noi operatori sanitari, con l'augurio che la collaborazione tra istituzioni e cittadini diventi ogni giorno più partecipativa e unanime nel raggiungimento degli obiettivi minimi per garantire un futuro prossimo e lontano ricco di salute e benessere per ciascun individuo.


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