“It’s time for immunization for all”: al via la Settimana mondiale dell’immunizzazione.
“Immunization for All is Humanly Possible” è il messaggio chiave della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione 2025, che si celebra dal 24 al 30 aprile di ogni anno con il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’UNICEF e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC). L’obiettivo è promuovere l’equità vaccinale in ogni parte del mondo, ribadendo il diritto universale all’immunizzazione come strumento essenziale per la salute pubblica. In parallelo, si celebra anche la Settimana Europea dell’Immunizzazione, con iniziative locali, nazionali e internazionali volte a rafforzare la fiducia nei vaccini e a combattere la disinformazione.

Ogni anno, l’ultima settimana di aprile segna un appuntamento cruciale nel calendario della sanità pubblica globale in cui la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione richiama l’attenzione collettiva sul valore strategico della prevenzione vaccinale. Promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e declinata nella Regione Europea con la Settimana Europea dell’Immunizzazione, questa ricorrenza intende rinnovare l’attenzione sul valore universale della prevenzione vaccinale nella tutela della salute individuale e collettiva.
È un appuntamento che onora una delle più straordinarie conquiste della sanità pubblica moderna.

La vaccinazione, infatti, ha rivoluzionato la storia della medicina, consentendo l’eliminazione o il contenimento di malattie infettive che un tempo mietevano milioni di vittime ogni anno. Si tratta di risultati che non appartengono a un passato remoto, ma che continuano a produrre effetti tangibili sulla sopravvivenza e sulla qualità della vita in ogni parte del mondo.
In quest’ambito, lo slogan scelto per il 2025, “Immunization for All is Humanly Possible”, rappresenta una dichiarazione di impegno e una visione condivisa che riconosce il diritto alla salute come responsabilità condivisa e fondamento di ogni società resiliente. È un principio che si intreccia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dove la salute, l’equità e l’accesso alle cure sono riconosciuti come elementi imprescindibili per uno sviluppo umano, economico e sociale.
Garantire l’accesso equo e sostenibile ai vaccini, infatti, non significa solo proteggere il singolo individuo e la comunità in cui vive, ma anche contrastare le disuguaglianze sanitarie che ancora oggi, a distanza di oltre mezzo secolo dalle prime grandi campagne globali, continuano a segnare il destino di milioni di persone.
Dall’avvio del Programma Esteso di Immunizzazione, promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1974, sono stati compiuti progressi straordinari, che hanno reso possibile l’accesso alle vaccinazioni essenziali a oltre l’85% dei bambini nei primi anni di vita. Eppure, nonostante i traguardi raggiunti, il divario globale resta profondo. Più di venti milioni di bambini, ogni anno, non ricevono ancora una protezione vaccinale completa, esponendosi al rischio di malattie prevenibili e aggravando le disuguaglianze sanitarie.
L’emergenza pandemica ha amplificato fragilità preesistenti, compromettendo l’erogazione regolare dei servizi vaccinali e favorendo il riemergere di esitazioni e diffidenze. Le campagne di immunizzazione hanno subito rallentamenti o interruzioni in numerosi contesti, con ripercussioni evidenti soprattutto nei gruppi più vulnerabili. In un clima globale segnato da incertezza e crescente disinformazione, diventa essenziale restituire centralità al linguaggio della scienza, adottando un approccio comunicativo che coniughi accuratezza, trasparenza e sensibilità nei confronti dei diversi pubblici, a partire dalle istituzioni sanitarie fino ai media.
Nel contesto europeo, l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) continuano a monitorare e affrontare le criticità del continente, dove la copertura vaccinale resta disomogenea tra i diversi Paesi. I recenti focolai di morbillo e pertosse, anche in contesti ad alta densità urbana e con sistemi sanitari avanzati, rivelano l’estrema vulnerabilità delle reti immunitarie e la rapidità con cui si può passare da una percezione di sicurezza al rischio concreto di nuove emergenze epidemiche.
Per tale ragione, è sempre più necessario adottare un approccio life-course alla vaccinazione, che superi la visione pediatrica e includa adolescenti, adulti, donne in gravidanza e anziani, ciascuno con bisogni specifici di protezione immunitaria.
In Italia, il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 riafferma il ruolo centrale dell’informazione scientifica, della formazione degli operatori sanitari e del coinvolgimento attivo della popolazione. Oltre a promuovere l’adesione consapevole ai vaccini, investe sulla formazione degli operatori sanitari e sul rafforzamento delle attività di comunicazione pubblica che richiedono strumenti comunicativi solidi e accessibili, capaci di contrastare la disinformazione, oggi alimentata da un ecosistema digitale complesso e spesso poco regolato.
Il nostro Paese aderisce con impegno alla Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, valorizzando il contributo sinergico di istituzioni locali, enti sanitari, università, società scientifiche e realtà civiche. Attraverso un’ampia gamma di iniziative – dalle campagne di sensibilizzazione agli open day vaccinali, dalle attività formative nei contesti scolastici agli eventi nei luoghi di comunità – si costruisce una rete solida e inclusiva, che mira a rafforzare la fiducia nel sistema sanitario e a promuovere una cittadinanza attiva e informata. In un tempo in cui la fiducia nei saperi scientifici è messa alla prova, l’impegno condiviso per l’immunizzazione diventa un esercizio concreto di democrazia sanitaria e di responsabilità civile, capace di coniugare la protezione del singolo con la tutela dell’intera collettività.
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