Giornata Internazionale per l’eliminazione del Tumore della cervice uterina: esperti a confronto

Il 17 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione del carcinoma della cervice uterina, istituita per sensibilizzare governi, istituzioni e cittadini sull’importanza della prevenzione contro le patologie HPV-correlate. Questo impegno risale al 2020, quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lanciò una call to action per sensibilizzare istituzioni e popolazione generale verso un impegno costante e condiviso al fine di eliminare il cancro HPV-correlato quale importante problema di salute pubblica entro il 2030. Per celebrare questa importante ricorrenza, la Regione Sardegna ha ospitato un evento di grande rilievo presso il Consiglio Regionale, riunendo esperti di sanità pubblica, rappresentanti istituzionali, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) insieme alle rappresentanze di studenti e corpo docenti di alcuni Istituti Scolastici della Regione, con l’obiettivo di discutere le strategie necessarie per contrastare l'incidenza del carcinoma cervicale. L’evento, simbolo di un approccio integrato, ha mostrato come la collaborazione tra settori diversi possa generare un impatto significativo sulla salute della comunità.

Fin dal 1995, quando l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha formalizzato la correlazione tra infezione da HPV e sviluppo di tumori ano-genitali, la comunità scientifica ha compiuto enormi progressi nella comprensione e nella gestione di questa patologia. Il vaccino anti-HPV, introdotto nel 2006, ha rappresentato una svolta nella prevenzione primaria, dimostrando la capacità di ridurre fino al 90% i casi di lesioni precancerose e tumori correlati all’HPV nelle popolazioni con alta copertura vaccinale.

Il carcinoma della cervice uterina, infatti, è una neoplasia associata all'infezione persistente da HPV, responsabile del 99% dei casi diagnosticati a livello globale. Nonostante i progressi nella prevenzione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) evidenzia che questa patologia continua a rappresentare un problema significativo di salute pubblica, con oltre 600.000 nuovi casi e 340.000 decessi ogni anno. Il vaccino contro l’HPV rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione primaria, offrendo protezione contro i ceppi oncogeni più comuni, tra cui HPV-16 e HPV-18, responsabili del 70% dei casi di carcinoma cervicale.

Le raccomandazioni internazionali sottolineano l’importanza della somministrazione del vaccino tra i 9 e i 14 anni, prima dell’esposizione al virus, per massimizzarne l’efficacia, e, in proposito, studi recenti hanno evidenziato che i programmi vaccinali possono portare a una riduzione dell’incidenza del carcinoma cervicale fino al 90% nelle popolazioni con alti tassi di copertura.

Tuttavia, nonostante l’efficacia dimostrata, la copertura vaccinale in Italia presenta margini di miglioramento, con percentuali inferiori agli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2022-2025, e, in quest’ottica, interventi di sensibilizzazione mirati e collaborazioni tra istituzioni sanitarie, scuole e associazioni sono essenziali al fine di colmare questo gap, promuovendo una maggiore consapevolezza.

Accanto alla vaccinazione, i programmi di screening costituiscono un pilastro della prevenzione secondaria. Tecniche consolidate, come il Pap test e il test per l’HPV-DNA, consentono di individuare precocemente lesioni precancerose o cancerose, migliorando le possibilità di trattamento e riducendo la mortalità. L’introduzione di strategie di screening organizzato in Italia ha permesso una significativa diminuzione dell’incidenza del carcinoma cervicale, tuttavia, permane una quota di popolazione femminile che non aderisce regolarmente, spesso per motivi legati a disinformazione o difficoltà logistiche.

In proposito, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) si distingue da anni per il suo impegno nella prevenzione oncologica, con un approccio che combina educazione sanitaria, sostegno psicologico e advocacy. Attraverso iniziative sul territorio e campagne mediatiche, la LILT ha contribuito a diffondere la cultura della prevenzione, rendendo accessibili informazioni cruciali sia ai giovani che agli adulti.

Nel contesto sardo, la LILT ha avuto un ruolo determinante nell’organizzazione dell’evento, rafforzando il legame tra istituzioni, esperti e comunità. Tra le principali iniziative si annoverano:

  • Programmi educativi nelle scuole, per sensibilizzare gli adolescenti sui rischi associati all’HPV e sull’importanza della vaccinazione;
  • Servizi di counselling, per supportare le famiglie nella scelta consapevole di aderire ai programmi di prevenzione;
  • Collaborazioni con enti locali, per favorire l’accesso ai servizi di screening in aree marginali o con risorse limitate.

Questi interventi, oltre a promuovere comportamenti preventivi, contribuiscono a ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, un aspetto cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’OMS.

In occasione della Giornata Internazionale per la Prevenzione del Carcinoma della Cervice Uterina, la Regione Sardegna si è distinta per un approccio integrato alla sensibilizzazione. L’evento, organizzato in collaborazione con istituzioni, esperti e scuole, ha messo in luce l’importanza di un dialogo intergenerazionale e multisettoriale per promuovere la prevenzione.

Tra i temi trattati, particolare rilievo è stato dato alla necessità di incrementare la copertura vaccinale nella fascia adolescenziale e di potenziare l’accesso agli screening per le donne adulte. L’iniziativa ha evidenziato come la prevenzione del carcinoma cervicale non sia solo una questione sanitaria, ma anche culturale e sociale, richiedendo un impegno collettivo per superare pregiudizi e ostacoli.

Durante l’evento, tenutosi nell’Aula Consigliare del Consiglio Regionale della Sardegna lo scorso Venerdì 15 novembre alle ore 11.00, alla presenza dell’Assessore all’Igiene e Sanità – Onorevole Armando Bertolazzi, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione – Onorevole Ilaria Portas, del Presidente del Consiglio Regionale – Dott. Piero Comandini, del Presidente della VI Commissione – Onorevole Carla Fundoni e del Presidente della II commissione – Onorevole Camilla Soru, hanno partecipato le rappresentanze studentesche e del corpo docenti degli istituti scolastici Liceo “De Castro” di Oristano, Polo Tecnico “Devilla” di Sassari, Istituto Martini di Cagliari, le quali hanno potuto assistere agli interventi di esperti del settore: Dott. Alfredo Schirru – Coordinatore Regionale LILT; Dott.ssa Francesca Maria Anedda – Presidente regionale della S.It.I. sezione Sardegna; Dott. Gabriele Mereu - Responsabile Struttura Semplice Vaccinazioni ASL 8 CA; Prof. Paolo Castiglia – Responsabile della Unità Operativa Complessa Direzione Medica di Presidio, Igiene, Epidemiologia ed Infezioni Ospedaliere e Dott.ssa Antonella Arghittu – Ricercatore universitario in Igiene Generale e applicata dell'Università degli Studi di Sassari. Gli esperti hanno fatto interventi in merito ai temi inerenti la storia naturale della malattia, l’epidemiologia, l’importanza degli interventi di prevenzione primaria (vaccinazione) e secondaria (screening) insieme agli aspetti di comunicazione vaccinale e counselling nella coorte dell’adolescenza e dei giovani adulti.

Peraltro, durante questa evento i partecipanti hanno potuto assistere alla proiezione di un video di sensibilizzazione sull’importanza della vaccinazione anti HPV, prodotto da MSD con il patrocinio della Società Italiana di Igiene.

L’eliminazione del carcinoma della cervice uterina, come auspicato dall’OMS entro il 2030, è un obiettivo raggiungibile solo attraverso un rafforzamento delle politiche di prevenzione, un accesso equo ai servizi sanitari e una costante attività di sensibilizzazione. In quest'ambito, l’iniziativa della Regione Sardegna rappresenta un modello virtuoso, capace di coniugare l’impegno delle istituzioni con il coinvolgimento della società civile. Investire in prevenzione oggi significa costruire un futuro libero da una patologia prevenibile e potenzialmente eliminabile.

La Regione Sardegna, con il supporto della LILT e delle istituzioni locali, ha dimostrato come un approccio integrato e partecipativo possa fare la differenza, non solo nel migliorare la salute pubblica, ma anche nel costruire una cultura della prevenzione che coinvolga tutte le generazioni.

Investire oggi nella prevenzione significa costruire un futuro in cui il carcinoma della cervice uterina sia relegato alla storia della medicina, una storia in cui la determinazione collettiva e l’innovazione hanno prevalso.

In questa occasione, VaccinarSinSardegna.org, ricorda agli utenti l’importanza di una adesione consapevolmente scelta e a supporto delle attività previste dal Programma Libero 13 – PL 13 del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025, si pone al servizio delle istituzioni tutte e della popolazione generale per diffondere iniziative, eventi e attività implementate al fine di migliorare la compliance dei cittadini e le coperture vaccinali anti-HPV.

La Regione Sardegna, infatti ha ritenuto necessario pianificare azioni di intervento strategiche e strutturate sull’analisi dei bisogni reali della popolazione e sulla conoscenza delle barriere alla vaccinazione soprattutto in un pubblico così difficile da raggiungere come quello degli adolescenti e dei giovani adulti verso il quale la vaccinazione anti-HPV è principalmente rivolta (grazie a una vaccinazione puntuale e consapevole, i ragazzi possono infatti interrompere all'origine la catena dell'infezione e prevenire l'insorgere di patologie gravissime e letali) in un ampio capitolo dedicato nelle politiche regionali per la prevenzione che VaccinarSinSardegna.org supporta con impegno.

In allegato il video dell'evento.

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