AskaboutHPV: International HPV Awareness Day

Il 4 marzo 2021 si celebra la terza Giornata internazionale di sensibilizzazione contro l’HPV (International HPV Awareness Day) istituita con il fine di sensibilizzare ed educare la popolazione circa l’importanza della vaccinazione contro lo Human Papilloma Virus, principale responsabile dei tumori della cervice uterina e di altre forme neoplastiche a livello della cute e delle mucose.

Le infezioni provocate da Papilloma Virus Umano (Hpv, Human Papilloma Virus) sono una delle più frequenti infezioni trasmesse prevalentemente tramite contatto diretto (generalmente sessuale) con una individuo infetto. Sebbene nella maggior parte dei casi l’infezione sia asintomatica e il virus venga eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno, talvolta l’infezione può esitare in una malattia virale persistente che si manifesta con una varietà di lesioni (anche di natura cancerosa) della pelle e delle mucose. In casi più rari in cui il sistema immunitario non riesce a eliminare rapidamente il virus, l'HPV può determinare l’insorgenza di gravi forme tumorali quali il tumore della cervice uterina (oggi unica forma di neoplasia riconosciuta come totalmente riconducibile ad un’infezione) e il tumore del pene.

I tumori legati al Papilloma Virus Umano possono essere evitati attraverso consolidati strumenti di protezione quali misure di prevenzione primaria (vaccinazione) e misure di prevenzione secondaria (screening).

In particolare, per quanto concerne le misure di prevenzione primaria, in Italia il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 prevede l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione alle ragazze e ai ragazzi nell’undicesimo anno d’età; sono infatti attualmente disponibili un vaccino quadrivalente e, dal 2017, un vaccino 9-valente che previene l’infezione di 9 diversi sierotipi di Papillomavirus. Si ricorda, a tal proposito, l’importanza dell’estensione della vaccinazione anche ai giovanissimi ragazzi, la quale, oltre a prevenire direttamente le manifestazioni patologiche dell’apparato genitale maschile, consente di raggiungere più rapidamente il controllo della patologia nel genere femminile per ridotta circolazione del virus e di prevenire nella popolazione anche quelle patologie tumorali correlate all'HPV per le quali non esiste attualmente possibilità di screening.

La prevenzione secondaria del cervicocarcinoma, invece, è condotta attraverso l’applicazione di programmi di screening che in Italia hanno avuto inizio in modo non organizzato a partire dagli anni ’70 attraverso l’esame citologico (Pap-test). Dal 1996 la loro applicazione è regolata su base regionale e prevede inviti gratuiti ambulatoriali (tramite lettera inviata dalla propria ASSL), ogni tre anni, alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni per effettuare il Pap-Test. Si stima che, se eseguito a intervalli regolari (ogni 2-3 anni), il Pap-Test riduca il rischio di sviluppare tumore cervicale di circa il 70%.

Nel contesto pandemico in atto la Sanità Pubblica si è dovuta confrontare non solo con le gravi conseguenze legate all’infezione da SARS-CoV-2 ma anche con quelle relative alla possibile re-insorgenza di altre malattie infettive prevenibili tramite la vaccinazione. In particolare, in un recente studio(ALLEGATO 1) pubblicato su Vaccine (Maintain and increase vaccination coverage in children, adolescents, adults and elderly people: Let's avoid adding epidemics to the pandemic: Appeal from the Board of the Vaccination Calendar for Life in Italy: Maintain and increase coverage also by re-organizing vaccination services and reassuring the population), gli autori (Bonanni P., et al.) descrivono che da Aprile 2020 ad oggi, la copertura vaccinale di bambini, adolescenti e adulti in molte Regioni italiane ha subito un vertiginoso calo minacciando di invertire i progressi duramente conquistati nel raggiungere tutta la popolazione con diversi tipi di vaccini. Infatti, per motivi concomitanti quali:

i) la carenza di personale normalmente impiegato nei servizi di vaccinazione;

ii) il timore da parte dei cittadini di accedere ai servizi sanitari;

iii) le interruzioni ingiustificate delle chiamate attive per le sedute vaccinali;

in molte regioni è stata registrata una diminuzione delle coperture dell’infanzia e dell’adolescenza. A questo si aggiunge il fatto che i ritardi nelle vaccinazioni sono andati sommandosi al blocco delle attività di screening con Pap-test e HPV-test, come dimostrato da molti studi nazionali.

Dal “Rapporto sui ritardi accumulati alla fine di maggio 2020 dai programmi di screening Italiani e sulla velocità della ripartenza” - ALLEGATO 2, dell’Osservatorio Nazionale Screening (il network cui il Ministero della Salute ha affidato l’attività di supporto e di monitoraggio della qualità dell’offerta dei programmi di screening) in cui si mettono a confronto i test eseguiti nella prima metà del 2020 con quelli eseguiti nello stesso periodo nel 2019, è emerso che i test di screening in meno eseguiti nel 2020 rispetto all’anno precedente sono risultati complessivamente 371.273 (-55,3% nel 2020 rispetto al 2019) e tutte le regioni italiane (pur con piccoli scostamenti) a fine di Maggio 2020 hanno accumulato ritardi uguali o superiori 40%. Questo valore si converte in un ritardo medio di 2,8 mesi (con oscillazioni che vanno da 2,1 a 3,2 mesi).

Inoltre, parallelamente alla percentuale di test di screening non eseguiti a causa del ritardo, la stima delle lesioni iniziali della cervice uterine di tipo CIN2+ (Cervical Intraepitelial Neoplasia) non diagnosticate a Maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stato di 1.676 lesioni (si ricorda che le displasie di tipo CIN2+ sono lesioni epiteliali della cervice caratterizzate da alterazioni morfologiche ed istologiche in cui le atipie cellulari comprendono i 2/3 dell’epitelio).

Questi numeri sono certamente proccupanti e dettano la misura dell’urgenza di questo delicato tema sanitario. In un momento storico in cui tutta la popolazione ed in particolare le coorti dei soggetti più giovani (adolescenti e giovani adulti) vivono ormai da tanti mesi una situazione di isolamento sociale tale per cui si amplificherà in modo esponenziale il bisogno di un contatto umano tra coetanei ed adolescenti (non appena le misure adottate dal governo per il contenimento del contagio lo consentiranno), è estremamente importante aumentare la protezione per tutte le malattie infettive prevenibili con vaccinazione tra cui l’infezione da HPV le cui casistiche, laddove non adeguatamente prevenute, potrebbero andare sommandosi alle già critiche sequele provocate dalla COVID-19.

In questo contesto Vaccinarsinsardegna.org approfitta di questa importante occasione per ricordare agli utenti l’importanza della pianificazione di azioni di intervento strategiche e strutturate sull’analisi dei bisogni reali della popolazione, soprattutto in un pubblico così difficile da raggiungere come quello degli adolescenti e dei giovani adulti verso il quale la vaccinazione anti-HPV è principalmente rivolta.

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