AMR WEEK 2020 nell’era COVID-19 “Antimicrobici: maneggiare con cura”

Ogni anno dal 18 al 24 Novembre si celebra la Settimana mondiale per la sensibilizzazione agli antimicrobici (WAAW - World Antimicrobial Awareness Week), la quale, attraverso iniziative diffuse su tutto il panorama sanitario globale, mira ad aumentare la consapevolezza sul problema della resistenza antimicrobica (AMR) e a incoraggiare le migliori pratiche di utilizzo degli antibiotici tra la popolazione generale, gli operatori sanitari e i responsabili politici, con il fine ultimo di evitare l'ulteriore comparsa e la diffusione di infezioni farmacoresistenti. Al via dunque la AMR Week 2020 che per quest’anno ha scelto come leitmotive lo slogan: "Antimicrobici: maneggiare con cura”.

La pandemia determinata da SARS-COV-2, che ha messo in ginocchio la Sanità Pubblica di tutto il mondo, si è sviluppata in un momento in cui già era presente una grande minaccia per la salute pubblica: l’antibiotico-resistenza. La resistenza agli antimicrobici (antimicrobial resistance - AMR), infatti è uno dei problemi emergenti e più impattanti di sanità pubblica concernente la salute sia in ambito umano che in quello veterinario. Come noto, l’AMR è un fenomeno naturale determinato dalla capacità di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di agente antimicrobico, il quale, generalmente, è sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie.

Questo fenomeno può essere intrinseco ad una determinata specie microbica rispetto ad altre, può derivare da mutazioni spontanee di alcuni microrganismi e può essere trasferito da questi ad altri di differente specie. In ogni caso, in presenza dell’antimicrobico i microrganismi resistenti possiedono un vantaggio selettivo rispetto a tutti gli altri. Tale vantaggio, offre loro la possibilità di moltiplicarsi, prevalere sugli altri e, laddove si tratti di microorganismi patogeni, esplicare il danno a carico dell’ospite, con il conclamarsi di una malattia difficilmente o per nulla trattabile se non si hanno a disposizione altri antimicrobici efficaci.

A livello globale, si stima che muoiano oggi per infezioni batteriche circa 700.000 persone ogni anno e si valuta che entro il 2050 le vittime possano salire ad un totale di 10 milioni di morti/anno: un triste primato che andrebbe a superare quello delle morti per tumore, stimate per lo stesso anno in 8,2 milioni. In Europa la resistenza dei batteri agli antibiotici è causa di almeno 25.000 morti/anno, una cifra destinata a decuplicare entro 35 anni. Le conseguenze economiche di tale fenomeno sono impressionanti; si stima che la necessità di utilizzare antibiotici che altrimenti sarebbero stati di seconda o terza scelta per la cura di numerose infezioni (talvolta esitanti in ricoveri) comporti già attualmente per gli ospedali dell’Unione Europea dei costi aggiuntivi che ammontano a circa 1,5 miliardi di euro ogni anno.

A questo, è doveroso aggiungere anche il fatto che tale enorme problema sanitario deve essere purtroppo contestualizzato nel panorama pandemico in virtù del quale l’infezione da SARS-COV-2 sta ulteriormente aggravando le condizioni sanitarie ed economiche dell’intero pianeta. Infatti, come descritto dagli autori di un lavoro pubblicato su Clinical Infectious Diseases (“COVID-19, superinfections and antimicrobial development: What can we expect?” vedi Allegato 1) al termine della Fase I in Cina, infezioni secondarie sono state riportate nel 5% - 27% degli adulti ricoverati con infezione da SARS-CoV-2 in diversi ospedali a Wuhan, valori che crescevano tra il 13,5% ed il 44% fra i pazienti con diagnosi di COVID-19 ricoverati presso i reparti di terapia intensiva, e che potevano arrivare fino al 50% - 100% di coloro che erano deceduti.

Il tipo più comune d’infezione tra questi pazienti era la polmonite batterica o fungina, ma sono state anche osservate infezioni del tratto urinario e sepsi. I microorganismi isolati includevano germi a diverso grado di resistenza: da quelli Pan-drug resistant (PDR) - Acinetobacter baumannii, Klebsiella pneumoniae produttore di carbapenemasi (KPC,), a quelli Extended spectrum beta lactamase producing (ESBL) quali Pseudomonas aeruginosa, Enterobacter cloacae, Serratia marcescens, Aspergillus fumigatus, Aspergillus flavus, Candida albicans e Candida glabrata. I tempi mediani tra il ricovero in terapia intensiva e l'insorgenza dell'infezione secondaria tra i pazienti di 2 ospedali sono stati di 10-12 giorni e di 17 giorni dopo i primi sintomi COVID-19, mentre il tempo mediano alla morte era di 19 giorni, suggerendo che le superinfezioni erano spesso eventi terminali.

Altre pubblicazioni confermano il problema già all’estendersi della pandemia oltre il territorio cinese: nel marzo 2020, ad esempio, in 2 spedali di New York City, è stata riscontrata batteriemia nel 6% di tutti i pazienti COVID-19 ricoverati e nel 12% di quelli con ventilazione meccanica inoltre nel primo report europeo ad uno dei tre pazienti con COVID-19 grave in Francia, è stato diagnosticata una co-infezione da A. baumannii secondaria e A. flavus.

In ultimo, in un rapporto di 552 ospedali in 30 province cinesi, il 58% dei pazienti è stato trattato con antibiotici, valore che arrivava fino all’80% dei pazienti COVID-19 in condizioni critiche presso le terapie intensive cinesi.

La terapia antibiotica empirica era probabilmente diffusa perché il 25% - 70% dei pazienti gravi presentavano evidenze di sepsi ed era molto difficile escludere superinfezioni batteriche o fungine in base a segni e sintomi, reperti fisici, anomalie radiografiche e risultati di laboratorio. Questo fenomeno è ben noto nelle epidemie/pandemie di origine virale tanto che ad esempio la vaccinazione antinfluenzale è ritenuto uno dei caposaldi della prevenzione della AMR proprio perché limita l’uso di terapia antimicrobiche inappropriate in caso di infezione virale.

E’ dunque certamente plausibile e fondato il timore che una percentuale di pazienti con sintomatologia grave da COVID-19 e complicanze ad esso conseguenti, svilupperà superinfezioni anche da patogeni resistenti agli antibiotici. Inoltre, come puntualizza lo studio pubblicato su BMJ il 18 Maggio 2020 dal titolo “How covid-19 is accelerating the threat of antimicrobial resistance” (Allegato 2), le risposte sanitarie al nuovo coronavirus potrebbero accelerare la minaccia dell’antibiotico resistenza, proprio in virtù dell’incremento delle terapie antibiotiche.

Uno altro recente studio dal titolo “Multidrug resistant infections in the COVID-19 era, a framework for considering the potential impact” (Allegato 3) analizza alcuni fattori che potrebbero avere, in particolari casi e condizioni, un impatto negativo o positivo sulla trasmissione di organismi multi-resistenti (MDRO). Lo studio descrive il potenziale impatto di questi vari fattori per fornire un quadro concettuale e determinarne il peso complessivo come riassunto nella presente tabella estratta dall’articolo e tradotta in lingua italiana.

Fattori che possono FAVORIRE LA TRASMISSIONE di MDRO

Fattori che possono IMPEDIRE LA TRASMISSIONE di MDRO

Pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni e uso di DPI

Carenza di DPI a causa del rapido aumento delle persone ammesse con COVID-19

Isolamento dei pazienti con COVID-19, applicazione di precauzioni standard avanzate (politica sull'igiene delle mani e igiene respiratoria), uso di DPI (se disponibili) e procedure di disinfezione ambientale appropriate

Sovraffollamento ospedaliero

La necessità di assistenza medica su larga scala supera la disponibilità di letti ospedalieri, con il risultato di strutture sovraffollate

La mancanza di posti letto nelle unità di terapia intensiva ha portato allo sviluppo di nuove strutture sia all'interno che all'esterno delle attuali strutture ospedaliere di terapia intensiva, molte delle quali con colonizzazione esistente e MDRO

Operatori sanitari

Alti tassi di malattia del personale e acquisizione nosocomiale di COVID-19, con conseguente basso rapporto tra operatori sanitari e pazienti

Le ICU progettate per COVID-19 con operatori sanitari dedicati possono avere una ridotta trasmissione incrociata delle infezioni nosocomiali

Caratteristiche demografiche dei pazienti affetti da COVID-19

I pazienti anziani con comorbidità richiedono un ricovero prolungato con supporto di ventilazione meccanica, con elevato utilizzo di antibiotici ad ampio spettro

Tassi più bassi di ricovero in ospedale da strutture di assistenza a lungo termine possono portare a meno cicli di trasmissione tra strutture di assistenza a lungo termine e ospedali

Tabella 1: Potenziale impatto della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) sulla trasmissione ospedaliera di organismi multi-farmaco-resistenti (MDRO)

È facile comprendere come quanto sopra esposto abbia innescato un importante allarme sociale particolarmente ostico e di difficile gestione.

Per sensibilizzare all’uso prudente degli antimicrobici e contestualmente a ciò, in virtù dell’identificazione di questo problema come un’emergenza sanitaria di valenza nazionale, il Ministero della Salute ha messo in campo un’azione mirata attraverso l’organizzazione del Piano Nazionale di Contrasto all’antimicrobico-resistenza (PNCAR) 2017-2020. In forza alle indicazioni in esso contenute, volte a limitare questo importante fenomeno, tra le diverse linee di azione, oggi in una ottica congiunta One Health (la quale agisce a livello veterinario, ambientale, clinico e farmaceutico), e in clima di intensa pressione sanitaria esercitata dalla Pandemia in corso, sono molte le iniziative promosse in tutta Italia ed anche dalla Regione Sardegna in occasione della Settimana mondiale dell’Antibiotico Resistenza.

In occasione di questa importante ricorrenza, Vaccinarsinsardegna.org, invitando gli utenti ad una riflessione sull’importanza di questo fenomeno, riporta le principali attività svolte nel panorama regionale, nazionale ed internazionale.

In particolare la regione Sardegna ha aderito a questa importante celebrazione attraverso la realizzazione di una campagna di comunicazione che è stata presentata il 15 Ottobre a Cagliari dall’Assessore della Sanità, Mario Nieddu, il Direttore Generale dell’AOU Cagliari, Giorgio Sorrentino, e Stefano Sardara, presidente della Dinamo Sassari, testimonial della campagna con il coach Gianmarco Pozzecco e il playmaker della formazione cestistica Marco Spissu. Questa iniziativa, frutto di un lavoro condiviso con tutta la Sanità Pubblica della nostra regione, vuole offrire un messaggio importante per l’uso appropriato dei farmaci antimicrobici, soprattutto nell’attualità di questi delicati momenti.

Mel panorama nazionale e internazionale, numerose anche le campagne social implementate per questa occasione recanti il leitmotive: "Antimicrobici: maneggiare con cura”, nella speranza che l’esplosione dell’era digitale, in questa fase di limitazione dei contatti interumani, consenta agli Operatori Sanitari di raggiungere quanti più utenti possibili al fine di sensibilizzare i cittadini e condividere questo importante messaggio di tutela per la salute..

In allegato la Galleria Fotografica dei principali poster e iconografie realizzate per questa celebrazione.

Allegati disponibili
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http://www.nbst.it/682-superbatteri-antibiotico-resistenza-gli-ulteriori-fattori-di-rischio-fattori-rischio-covid-19.html
Altre fonti Network Bibliotecario Sanitario Toscano (http://www.nbst.it/682-superbatteri-antibiotico-resistenza-gli-ulteriori-fattori-di-rischio-fattori-rischio-covid-19.html)
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