I progressi nella lotta contro la Poliomielite: le iniziative del Rotary per la World Immunization Week

In occasione della Settimana Mondiale dell’immunizzazione, per celebrare gli sforzi compiuti fino ad oggi nella lotta contro la poliomielite e per rinnovare l’impegno per il lavoro futuro, il Rotary ha realizzato un videofilmato che commemora l’importanza della vaccinazione contro la poliomielite quale importante arma a disposizione della sanità pubblica contro le malattie infettive e le loro sequele. I progressi contro questa malattia invalidante, infatti, sono il risultato degli sforzi di innumerevoli volontari e operatori sanitari che immunizzano i bambini in comunità difficili da raggiungere e stabiliscono in tempo reale meccanismi di sorveglianza globale e di risposta alle epidemie.

Per celebrare la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, numerose sono le iniziative a livello nazionale e locale promosse in occasione di questa importante ricorrenza. Tra queste un video promosso dal Rotary disponibile qui che Vaccinarsi in Sardegna invita a visionare.

Aumentare la consapevolezza sul potere dei vaccini e colmare le lacune di immunizzazione attraverso una comunicazione evidence based, attenta e mirata, infatti, rappresenta un valido supporto a tutte le attività di sensibilizzazione rivolte alla popolazione generale e implementate a fianco alle campagne di vaccinazione di massa per lotta alle malattie prevenibili da vaccino, inclusa la poliomielite, la cui eradicazione è obiettivo primario per la Sanità Pubblica globale.

La poliomielite, infatti, è una patologia infettiva acuta, altamente contagiosa, determinata da virus (polio virus, appartenenti al genere Enterovirus) che colpiscono il sistema nervoso interessando le cellule neurali e inducendo una paralisi che, nei casi più gravi, può avere esito letale.

Non esistendo farmaci in grado di curare questa malattia, l'unica possibilità di difesa, infatti, è rappresentata dalla prevenzione vaccinale. Grazie alle campagne di vaccinazione di massa i casi di poliomielite dal 1988 ad oggi sono diminuiti del 99,9% e la stessa Italia è stata ufficialmente certificata "polio-free" il 21 giugno 2002 (anche se l'ultimo caso che si è manifestato nel nostro Paese risale al 1982).

In questo contesto, la perseveranza del Rotary ha avuto un ruolo enorme nel condurre il mondo ai traguardi raggiunti oggigiorno. I soci del Rotary, infatti, sono stati al centro dell'impegno mondiale per l'eradicazione della polio per oltre tre decenni. Il Rotary ha lanciato PolioPlus nel 1985 e ha contribuito a fondare la GPEI (Global Polio Eradication Iniziative) nel 1988, con l'obiettivo di eradicare la malattia e liberare il mondo dalle sue sequele. In proposito, è doveroso ricordare che al momento della fondazione della GPEI, il poliovirus selvaggio paralizzava centinaia di bambini ogni giorno, con una stima di 350.000 casi di polio all’anno in 125 Paesi. Da allora, i casi sono scesi di oltre il 99,9%, evitando la paralisi a oltre 20 milioni di persone.

Attraverso una partnership di finanziamento con la Bill & Melinda Gates Foundation, il Rotary impegna ogni anno 150 milioni di dollari per combattere la polio, con oltre 2,6 miliardi di dollari e innumerevoli ore di volontariato offerte da soci e sostenitori. Con i partner della GPEI, i soci si impegnano con le comunità di tutto il mondo per incoraggiare a raggiungere alti tassi di vaccinazione e contribuire a immunizzare più di 400 milioni di bambini ogni anno.

Tuttavia, nonostante gli enormi progressi della medicina in ambito vaccinale, di cui oggi più che mai siamo testimoni grazie alla vaccinazione anti-SARS-Cov-2, la ricomparsa della poliomielite nei Paesi polio-free continua a rimanere un evento possibile, fintanto che ci saranno zone del mondo in cui la malattia è presente e diffusa.

La poliomielite, infatti, rimane endemica in due paesi, Afghanistan e Pakistan mentre sono 35 i Paesi a rischio epidemico nelle cinque regioni: Africa, Americhe, Mediterraneo Orientale, Europa e Sud-Est asiatico. In ultimo, per alcuni Paesi come Burkina Faso, Eritrea, Etiopia, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mauritania, Senegal, Sierra Leone, South Sudan, Tajikistan e Uganda, il rischio di ritorno della poliomielite è sempre più tangibile a causa dei bassi livelli di immunità e sorveglianza.

In proposito, è doveroso sottolineare che il futuro dell'eradicazione della poliomielite deve fondarsi sul miglioramento dei sistemi di sorveglianza attiva e sull’implementazione di studi epidemiologici condotti al fine di monitorare le acque reflue, entrambi strumenti chiave nei continui sforzi di monitoraggio e controllo.

Prima di poter festeggiare la tanto attesa eradicazione della poliomielite, dunque, è necessario rimanere vigili e continuare a lavorare per immunizzare fino a 400 milioni di bambini ogni anno.

La settimana Mondiale dell’immunizzazione, dunque, appare come la migliore occasione per sensibilizzare la popolazione verso una adesione consapevolmente scelta, diffondendo la consapevolezza dell’importanza della vaccinazione tra genitori, i caregivers, gli operatori sanitari, i decisori e i media e ponendo l’accento anche sulla necessità di proteggersi con i vaccini nel corso di tutta la vita.

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