International HPV Awareness day 2024: "Close the Care Gap".

Il 4 marzo di ogni anno si celebra la Giornata internazionale di sensibilizzazione contro l’HPV (International HPV Awareness Day) istituita con il fine di sensibilizzare ed educare la popolazione circa l’importanza della vaccinazione contro lo Human Papilloma Virus, principale responsabile dei tumori della cervice uterina e di altre forme neoplastiche a livello della cute e delle mucose. La giornata è stata inaugurata dall'International Papillomavirus Society nel 2018, diventando il punto focale della campagna annuale per molte organizzazioni che cercano di aumentare la consapevolezza e l'educazione in tutto il mondo sull'HPV e sulla prevenzione del cancro correlato all'HPV. "Close the Care Gap" (Colmare il gap sulla cura) è il tema al centro della campagna 2024. Lo slogan scelto per questo anno vuole richiamare l’attenzione sull’importanza della comprensione e del riconoscimento delle disuguaglianze nella cura del cancro in tutto il mondo.

Il cancro della cervice uterina, oggigiorno, rappresenta il quinto tumore più diffuso a livello mondiale, e, con un tasso di incidenza standardizzato per età di 13,3 per 100.000 donne (2020), è responsabile di centinaia di migliaia di morti ogni anno. Peraltro, l’infezione da HPV è associata allo sviluppo di numerosi altri tumori del distretto uro-genitale (vulva, vagina, pene, ano) e testa-collo (orofaringe), nonché di lesioni benigne ma dal notevole impatto sulla qualità della vita, come i condilomi ano-genitali. Ciò aggrava ulteriormente il carico di malattia prodotto da questa infezione che può essere prevenuta con interventi di prevenzione primaria e secondaria: vaccinazione e screening rispettivamente.

Tuttavia, nonostante le forti evidenze a sostegno dell’importanza della prevenzione quale potente arma salvavita, in Europa e in Italia la copertura vaccinale per HPV nelle ragazze e nei ragazzi, già molto lontana dall’obiettivo del 95% negli anni precedenti, si è ulteriormente ridotta nel 2020 (coorte di nascita 2008), a causa del forte impatto della pandemia sulle attività vaccinali (particolarmente marcato proprio nei confronti delle vaccinazioni di adolescenti e adulti).

Un impatto simile si è verificato anche nei confronti delle attività di screening per il carcinoma cervicale, per cui appare fondamentale la necessità di mettere in atto tutte le azioni possibili per rilanciare efficacemente il messaggio legato all’essenzialità di una adesione consapevole alla vaccinazione e ai programmi di screening programmati.

Nel contesto territoriale sardo la vaccinazione contro il papilloma virus (anti-HPV) è offerta dal 2008 gratuitamente e attivamente alle bambine nel dodicesimo anno di vita (undici anni compiuti); il cui diritto è mantenuto per la coorte anche al di là dell’anno di chiamata. Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019 uscente ha posto l’obiettivo del 95% per le ragazze nel dodicesimo anno di vita ed esteso la vaccinazione ai ragazzi nel dodicesimo anno di vita, ed il Piano vigente 2023-2025 ribadisce quanto già precedentemente indicato nei piani precedenti alla luce del contesto pandemico trascorso.

La Sardegna ha superato l’obiettivo del 70% per la coorte del 2001, ma successivamente la copertura è andata calando. È più bassa nell’ultima coorte (2006) rispetto alle precedenti (1997 è la prima coorte invitata attivamente nel corso del 2008) in cui prosegue l’attività di recupero. Complessivamente è al di sotto della soglia ottimale prevista dal PNPV (95%) e della media nazionale (24,68% Sardegna vs 40,34% Italia nell’ultimo anno).

Pertanto, la regione Sardegna, con il Piano Regionale di Prevenzione Vaccinale 2020-2025 ha scelto di dedicare un Programma Libero (PL13) al Consolidamento dei Programmi organizzati di screening oncologico, ivi compresa la vaccinazione.

Tutti gli attori coinvolti nella vaccinazione della Regione sono dunque chiamati ad adottare le migliori strategie di recupero al fine di ottenere le ambite coperture vaccinali (con i relativi recuperi) nel più breve periodo.

In proposito, VaccinarSinSardegna.org riporta il comunicato del Responsabile S.S. Vaccinazioni A.S.L. Cagliari, il Dott. Gabriele Mereu, il quale descrive le importanti iniziative mosse in tal senso dalla ASL di Cagliari.

Con la deliberazione del D.G. della ASL di Cagliari n° 114 del 12/02/24 è stato dato avvio al “Progetto per l’utilizzo del personale della dirigenza medica e del comparto, nell’ambito della realizzazione delle attività relative al reclutamento ed invito attivo alla vaccinazione anti-HPV nella popolazione target per il periodo 01/01/24-31/12/24”. Questo progetto è incluso nel Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025 - PL 13-Screening per la prevenzione del tumore della cervice uterina - Azione 4 – Offerta gratuita del vaccino anti HPV. Questo piano consente di realizzare un programma straordinario di vaccinazione contro l’ HPV con l’ obiettivo di raggiungere coperture vaccinali tali da ridurre l’impatto nella popolazione target di patologie tumorali HPV correlate, in particolare cervico-carcinoma. Trattasi di una occasione fondamentale per colmare il grosso gap esistente tra quanto indicato dal nuovo PNPV che prevede coperture del 95% nella popolazione adolescenziale e l’attuale copertura di gran lunga inferiore in Sardegna come nel resto d’Italia. Il progetto prevede inoltre la vaccinazione delle donne con lesioni precancerose HPV correlate allo scopo di prevenire le recidive del tumore.

La vaccinazione anti-HPV, così come le altre vaccinazioni in età adolescenziale, è quella che registra le più basse coperture. I motivi sono diversi e soltanto agendo sulle cause si potrà realizzare a pieno il nostro programma, in particolare:

  • Le vaccinazioni contro COVID-19 hanno generato una sorta di stanchezza vaccinale nella popolazione dando adito ad una recrudescenza delle cattive informazioni da parte dei “no vax”.
  • La vaccinazione anti-HPV è stata tra quelle più trascurate durante l’emergenza COVID-19 in quanto, in una situazione di ridotta operatività degli ambulatori vaccinali, si è data priorità alla immunizzazione della popolazione delle fasce pediatriche.
  • La comunicazione mediatica alle famiglie ed agli adolescenti in merito al rischio tumore ed al beneficio del vaccino non è stata sufficiente. In particolare, non sono stati sfruttati adeguatamente quei mezzi di comunicazione moderni e facili da usare che rispondono al linguaggio usato dai giovani d’oggi ma anche dai giovani genitori (video, app, social etc.)
  • La comunicazione, che non si limitasse al solo “remind” della vaccinazione da parte dei Dipartimenti di prevenzione, MMG, PLS, consultori, ginecologi oncologi non è stata sufficientemente capillare o profonda, in particolare nelle scuole.
  • Le nuove conoscenze su HPV e sulle caratteristiche del vaccino, non sempre sono adeguate da parte degli utenti ma anche da parte di diversi operatori sanitari.
  • La vaccinazione adolescenziale comporta oggettive difficoltà d’accesso a causa della frequenza delle lezioni, dello svolgimento dei compiti o dell’attività sportiva, difficoltà aggravate spesso dalla distanza del domicilio dall’ Hub vaccinale.
  • La vaccinazione dell’adolescente prevede il consenso del vaccinando oltre che dei genitori.
  • Vige ancora l’errato concetto da parte dei genitori di ritenere i propri figli, in particolare quelli della fascia 11-15 anni, non a rischio di infezione in quanto troppo giovani per avere rapporti sessuali (le statistiche invece confermano il contrario).
  • La vaccinazione anti-HPV non è obbligatoria, e per questo considerata di minore importanza rispetto ad altre.

Pertanto, considerato il contesto attuale, le condizioni fondamentali che si devono realizzare per il successo del progetto, e nei confronti delle quali contiamo di incidere maggiormente, sono le seguenti.

  1. Comunicazione adeguata al vaccinando ed ai genitori ad opera di PLS, MMG, operatori dei Distretti (consultori, medici specialisti dei poliambulatori in particolare pediatri, ginecologi, ostetriche, assistenti sanitarie, oncologi).
  2. Comunicazione agli studenti ed insegnanti tramite incontri nelle scuole ad opera, in particolare, del personale dei consultori.
  3. Utilizzo a scopo divulgativo dei media, in particolare televisioni e stampa locali.
  4. Corretta informazione per i vaccinandi ed i loro genitori tramite social, video app, locandine dotate di QR.
  5. Implementazione della formazione per gli operatori sanitari dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Distretti.
  6. Chiamata attiva – cosomministrazioni
  7. Open days.
  8. Istituzione di una mail dedicata “vaccinazionehpv@aslcagliari.it” oltre a quella generale per le vaccinazioni vaccinazioni@aslcagliari.it
  9. Attività ambulatoriale con facilità d’ accesso sia per orari, giorni della settimana e ubicazione delle sedi vaccinali (vaccinazione nel territorio, nei consultori, negli ambulatori specialistici, in ospedale, presso il curante etc.).”

VaccinarSinSardegna.org in questa importante ricorrenza ribadisce con ancor più fermezza l’importanza della educazione sanitaria e della comunicazione vaccinale indispensabili per affrontare lo stigma legato alla malattia che tutt’oggi rappresenta una pericolosa barriera da abbattere, soprattutto nel raggiungimento di un pubblico così difficile da intercettare come quello degli adolescenti e dei giovani adulti verso il quale la vaccinazione anti-HPV è principalmente rivolta.

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